Elenco blog personale

mercoledì 30 dicembre 2015

20 cose da fare in Vietnam

La mia personalissima lista di esperienze imperdibili da provare in Vietnam:

1.     Mangiare una zuppa Pho a colazione
2.     Fare una passeggiata in bicicletta tra le risaie
3.     Andare in un villaggio di una minoranza etnica
4.     Giocare con i bambini
5.     Viaggiare con uno Sleeping Bus
6.     Fare kayak
Kayak nella Baia di Halong

7.     Assaporare il caffè vietnamita
8.     Entrare in una torrefazione e scegliere il caffè da portare a casa (la mia è la miscela “Culi”).

Negozio di caffè a Saigon
9.     Assaggiare le birre locali (Saigon, Tiger, LaRue,…) e scegliere qual è la tua preferita che ti accompagnerà per tutto il viaggio
10. Sbirciare dentro le case dei vietnamiti
11. Provare il cibo di strada sulle sedioline minuscole
12. Auto-convincersi che lo scarafaggio vicino alla sediolina minuscola per te non è un problema
13. Divertirsi a contrattare sui prezzi
14. Assistere a una partita di Shuttlecock
15. Svegliarsi presto per guardare le signore che praticano il Tai Chi nei parchi
16. Intrufolarsi in una scuola di ballo per vedere i vietnamiti alle prese con un paso doble
17. Attraversare la strada e calcolare l’esatto spazio/tempo per non essere investiti da un motorino

Mission impossible: attraversare la strada
18. Fare scorpacciate di frutta esotica
Frutta esotica: frutto del drago, avocado, cocomero

19. Parlare con un vietnamita di calcio italiano e scoprire che ne sa più di te (di me sicuro!)

20. Domire in una palafitta

lunedì 28 dicembre 2015

Destinazione Cat Ba, quando un viaggio in treno vale quanto un sito Unesco

Venti dollari, 8 dollari o pochi centesimi? In Vietnam esistono tanti modi di viaggiare. E alla fine si scopre che quello più economico è pure il più autentico. 

Negli anni Ottanta la pubblicità “Turista fai-da-te? No Alpitour? Ahi-ahi-ahi….” ci ha fatto un po’ il lavaggio del cervello convincendoci che fare un viaggio senza un buon tour operator alle spalle voleva dire andare incontro a una vacanza d’inferno. Lo slogan, sicuramente azzeccato ed efficace (chi non lo ricorda?), poteva – forse – avere un senso vent’anni fa, ma oggi suona come una frase pronunciata dall’uomo di Neanderthal.  Youtube, blog, siti web ti raccontano tutto (forse anche troppo) di un posto fornendo tutti gli strumenti per prepararsi al viaggio. Un po’ di dimestichezza con i portali di prenotazione alberghiera e di aerei e una buona capacità a dimenarsi tra recensioni, prezzi o offerte, fanno il resto con buona pace degli agenti di viaggio che tra crisi e difficoltà si scontrano con un colosso moderno chiamato Internet.  Senza contare il fatto che l’ultima volta che sono entrata in un’agenza (quasi per sbaglio), la giovane banconista non aveva molte conoscenze di geografia e, come se non bastasse, mi ha proposto un volo a una cifra spropositata non sapendo che io ne avevo già trovato uno molto più conveniente. Morale della favola, oggi abbiamo tutti i mezzi per fare scelte più consapevoli!
Veniamo al “dunque” di questo blog: viaggiare fai-da-te. Il mio tour del Vietnam è stato bellissimo e già per questo vale la pena condividerlo nella speranza che possa essere utile a qualcuno. Ma il vero motivo per il quale ho deciso di prendere in mano la tastiera e scrivere è stato quello di far sapere che è possibile fare un “vero” viaggio non organizzato e a costi di gran lunga inferiori, specialmente in paesi facili come il Vietnam.

Ci sono diverse gradazioni di un viaggio organizzato. Si può prenotare tutto con largo anticipo, con o senza agenzia di viaggio, oppure scoprire direttamente in loco e con un po’ di pazienza in più, che esiste un ventaglio di opzioni. In Vietnam è sicuramente così e la prima soluzione che si prospetta non è mai l’unica e probabilmente neanche la migliore. Usciti dall’aeroporto di Hanoi, tanto per rendere l’idea, ci potrà essere ad aspettarvi un servizio di transfert organizzato dall’albergo a un prezzo di 20 dollari. Oppure potreste cedere alle insistenze di uno dei tanti tassisti che proporrà la corsa per la città con tassametro o tariffa fissa. Pochi passi più avanti troverete l’autista di un pullman di proprietà di qualche compagnia aerea che vi alletterà con una tariffa di 8-10 dollari per il centro. Poi, percorrendo ancora qualche metro, troverete l’autobus urbano che con pochi centesimi di euro (0,35 €) e un lungo tragitto nella periferia vi porterà in città come tutte le altre soluzioni. Venti dollari, 8 dollari o pochi spiccioli: sicuramente una di queste scelte inciderà sull’economia del vostro viaggio, ma non è soltanto una questione di denaro. È anche e soprattutto una questione di esperienze e di quanto si vuole sapere di un paese e della sua gente. Le opzioni non turistiche solo quelle più autentiche e il mio consiglio è quello di approfittare della tranquillità del Vietnam (la Farnesina lo annovera tra i paesi più sicuri) per avventurarsi in questo tipo di soluzioni senza naturalmente essere incoscienti o sprovveduti.

Riassumendo, esistono diverse topologie di viaggio:

1.     Il viaggio comprato presso un’agenzia o un tour operator che organizza tutto, dalle pratiche del visto a biglietti aerei, alberghi, escursione, ecc...
2.     Il viaggio pre-confezionato “fai-da-te”, ovvero prenotando prima della partenza tutti gli alberghi e gli spostamenti avvalendosi di intermediari.
3.     Il viaggio in cui l’unica certezza sono il biglietto di andata e quello di ritorno

Di quest’ultimo ci sono altre due categorie:

      3a. Il viaggio dentro i circuiti turistici, organizzato sul posto con gli intermediari locali, ossia affidandosi agli alberghi o alle agenzie di viaggio locali per l’acquisto di spostamenti, escursioni o gite.
      3b. Il viaggio fuori dai circuiti turistici, organizzato sul posto giorno per giorno e con mezzi pubblici.

A tal proposito, curiosando sul web e parlando con altri turisti incontrati tra una tappa e l’altra, ho notato che molti dicono di aver fatto un viaggio fai-da-te ma in realtà non è così. In Vietnam hanno una mentalità commerciale un po’ diversa e provano a venderti tutto ciò che è vendibile. Pertanto sono disposti a organizzarti qualsiasi cosa pur di ottenere una percentuale. Il tutto facilitato dal fatto che di fronte hanno un occidentale che non conosce il territorio e non ha dimestichezza con i trasporti e che, per di più, tiene in tasca un portafoglio pieno di dollari/euro con il quale sentirsi ricco. Nessuno si scompone più di tanto di fronte a una gita da 20-30 euro a persona pensando che in Italia con questa cifra si va a malapena a mangiare fuori. La verità è che quella stessa gita si può fare a 0,30 euro, barattando la comodità di una navetta moderna piena di australiani in pensione con l’autenticità di una corriera locale dove vietnamiti di ogni tipo salgono e scendono al volo regalando scenette uniche.
Vi farò un esempio.

Albergo di Hanoi. Ore 8 del mattino. Alla reception ci riempiono di domande che inizialmente mostrano interesse e carineria nei nostri confronti. Ci basta poco per capire che in realtà volevano sapere quali erano i nostri programmi per la giornata al fine di proporci qualche gita o tour guidato. Niente di male, per carità! Anzi a molti potrà sembrare un servizio utile, soprattutto se si ha in mente di fare una capatina di qualche giorno ad Halong Bay senza riflettere troppo su come raggiungerla e dove dormire. Idem per Sapa o per altre località tipiche dei tour del Vietnam settentrionale. Ad essere sincera, dopo una prima perlustrazione, mi sono sentita un po’ confusa. Scartate le prime soluzioni servite su un piatto d’argento, abbiamo deciso di non fare il giro classico da Halong Ciy e poi in barca ad Halong Bay perché molti ce ne avevano parlato male, dicendo che era diventato troppo turistico. Abbiamo dunque deciso di andare ad Haiphong (la terza città più popolosa del Pese) e da lì prendere l’aliscafo per l’Isola di Cat Ba nella baia di Lan Ha, meno turistica ma a un tiro di schioppo dai meravigliosi arcipelaghi di Halong Bay dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ci siamo riempiti gli occhi di bellezza. Il viaggio per raggiungere la meta, però, non è stato da meno! Siamo partiti dalla scassatissima stazione di Long Bien di Hanoi dove non c’era l’ombra di un turista. Abbiamo incontrato soltanto una coppia di russi. La ragazza -18 anni, occhiali da Mike Bongiorno ed esile come un fuscello – era così simpatica e solare da sembrare quasi una spagnola (maledetti pregiudizi!!). Sgranocchiava semenza in attesa del treno e ci raccontava che era in viaggio semplicemente da 5 mesi e che dalla Russia era arrivata ad Hanoi via terra, passando per Georgia, Armenia, Azerbaigian, Repubbliche centro asiatiche e Cina. Tanto di cappello. Alla mia candida domanda su “dove dormite stasera?”, la risposta è stata: “Non lo so, forse continuiamo per Halong city”. Erano ‘solo’ le 5 del pomeriggio. La mia faccia era un’emoticon raffigurante l’urlo di Munch. E lei, più candida di me, per rassicurarmi mi indica un microscopico zainetto (il suo unico bagaglio) dicendomi che non c’era problema per la notte perché lì dentro aveva la tenda da campeggio. Doppio urlo di Munch. Le soprese non finisco qui. Salire sul treno è stato come fare un salto nel passato, almeno nell’Italia degli anni Cinquanta. Qui abbiamo scoperto che esistono tantissimi tipi di carrozze (beh, questo è chiaro!) con sedili morbidi o sedie di legno. E che c’è una carrozza per vietnamiti e una per stranieri. Che sul treno (così come sulle corriere) ti vendono il pane e altre cose da mangiare. E che il macchinista non smette mai di fischiare per avvisare del passaggio del treno visto che abitazioni e negozi si affacciano letteralmente sulle rotaie.

Mi dispiace non essere stata in compagnia degli australiani in pensioni seduti sul comodo sedile di un pullman moderno. Ma ho preferito di gran lunga l’esperienza in treno.

viaggio in vietnam
Il Ponte di Long Bien (Hanoi)

viaggio in vietnam
Scorci di sicurezza sul lavoro
in attesa del treno da Hanoi a Haiphong



sabato 26 dicembre 2015

Il mio itinerario fai-da-te: percorso circolare da Sud a Sud

Prima di intraprendere il viaggio, ho letto alcuni blog e sitiweb di agenzie di viaggio con l’obiettivo di costruire il mio personalissimo itinerario che ho diviso, idealmente, in tre tappe: una prima parte al Centro, la seconda al Nord e la terza al Sud, cercando per quanto possibile di seguire sempre un percorso circolare. Prima di scendere a Sud mi sarebbe piaciuto fare una capatina in Cambogia per visitare Siem Reap e i famosissimi Templi di Angkor Wat che, tra l’altro, moltissime guide suggeriscono di accoppiare con il tour del Vietnam (a proposito la Lonley Planet sul Vietnam dedica l’ultimo capitolo proprio ad Angkor Wat). Purtroppo il costo degli aerei era un po’ alto (ho controllato sia prima della partenza che sul posto) e raggiungere questi posti via terra sarebbe stato troppo dispendioso in termini di tempo ed energia. Quindi a un certo punto del viaggio ho abbandonato l’idea e ho deciso di dedicarmi soltanto al Vietnam perché è un paese che merita davvero. Per quanto mi riguarda, la Cambogia è soltanto rimandata al prossimo viaggio in Asia. In ogni caso, se vi è possibile, consiglio di allungare la vacanza di 4-5 giorni ed includere anche questa meta.

In linea di massima mi sono attenuta all’itinerario immaginato. Al momento della partenza, avevo acquistato soltanto il volo intercontinentale di andata e (ahimè) ritorno, più un volo interno e la prima notte in albergo. Il resto è venuto da sé, prenotando di volta in volta alberghi e aerei o scoprendo direttamente sul posto quale mezzo prendere per gli spostamenti.

1° Giorno
Giornata di voli. Roma-Abudhabi-Ho Chi Minh City (che da ora chiamerò HCMC per brevità).
Atterrata a HCMC prendo subito un volo interno www.vietjet.com con destinazione Huè (27 euro a persona), per raggiungere il Centro del Paese. Una forte pioggia fa ritardare un po’ il volo ma ci consente di arrivare in albergo prima che sia notte fonda.
Pernottamento a Huè: Jade Hotel (430.000 dong = 17 euro)

2° Giorno
Visita a Huè.
Nel primo pomeriggio spostamento a Hoi An tramite un comodissimo sleeping bus della compagnia Open Bus (circa 4 ore).
Pernottamento a Hoi An: Han Hujen Homestay (631.000 dong = 25 euro)

3° Giorno
Giro in biciletta di Hoi An e dintorni, compreso il villaggio delle spezie chiamato Tra Que e, qualche chilometro più avanti, la spiaggia di An Bang. Poi isola di Cam Nam (poco turistica). Il tour in bicicletta organizzato ha un costo di 20 dollari a persona. Noi abbiamo speso ZERO perché (bella sorpresa) l’homestay ci ha fornito gratuitamente le biciclette.
Pernottamento a Hoi An: Han Hujen Homestay  (631.000 dong = 25 euro)

Villaggio di spezie Tra Que


4° Giorno
Di mattina ancora visita ad Hoi An. Nel pomeriggio spostamento in pullman (circa 30 minuti) verso Danang.
Pernottamento a Danang: Louis Hotel (500.000 dong = 20 euro)

5° Giorno
Di mattina visita a Danang (compresa partita a bowling in un centro commerciale frequentato dalla gioventù locale). Nel primo pomeriggio volo www.vietjet.com con destinazione Hanoi (32 euro a persona). Trasferimento in città con autobus urbano n.17 (90 minuti – 9.000 dong = 0,40 € contro 20 dollari proposti dal taxi) che si ferma alla stazione di Long Bien.
Pernottamento a Hanoi: Golden Palace Hotel, nel centro storico, quartiere Hoan Kiem (630.000 dong = 25 euro)

6° Giorno
Visita ad Hanoi: Mausoleo di HCM, Tempio della Letteratura, Lago e stradine dei venditori. Trasferimento ad Haiphong con il treno (circa 3 ore – 70.000 dong a persona= circa 3 euro).
Pernottamento a Haiphong: Cozi Hotel (scopriamo sul posto che molto probabilmente è un albergo ad ore, comunque nuovo e molto pulito). (495.000 dong = 20 euro)

Mercato di Long Bien ad Hanoi

 7° Giorno
Di mattina presto prendiamo un taxi e in pochi minuti raggiungiamo l’imbarcadero che ci porterà all’isola di Cat Ba (45 minuti - 180.000 dong = 7 euro).
Affittiamo lo scooter per mezza giornata (2 €) e giriamo un po’ per tutta l’isola (Fort Cannon e paese).
Pernottamento a Cat Ba: Bay View Hotel (220.000 dong = 9 euro)

Vista sulla baia da Fort Cannon (Cat Ba) 

8° Giorno
La proprietaria dell’albergo ci suggerisce un suo amico che, con la sua barchetta di legno a motore, ci fa fare un giro di 4 ore nella baia Lan Ha-Halong Bay (compresa l’isola delle scimmie – che ci sono per davvero!! – e giro in kayak. In tutto 370.000 dong = circa 15 euro).
Nel primo pomeriggio riprendiamo l’aliscafo che ci porta ad Haiphong (anche in questo caso 45 minuti - 180.000 dong = 7 euro). Vicino all’imbarcadero c’è una fermata di autobus (che casca a pennello!!) e prendiamo la corsa che ci riporta ad Hanoi (poco più di 3 ore – 75.000 dong a persona =  3 euro).
Pernottamento ad Hanoi: Urban Alley Hotel (scegliamo questo albergo perché è vicino alla fermata urbana dell’autobus n.34 che porta alla stazione di My Dinh) (495.000 dong = 20 euro)

Bar in mezzo al mare di Halong Bay
Monkey Island

9° Giorno
Di buon mattino ci rechiamo alla stazione di My Dinh per raggiungere Hoa Binh (3 ore) e lì prendere la corriera per Mai Chau (altre 2 ore). Abbiamo scelto di andare a Mai Chau anziché nella più famosa Sapa perché più vicina ad Hanoi. Mai Chau è una zona di montagna con villaggi abitati da minoranze etniche che si dedicano alla produzione di artigianato (lavorano il cotone) e la coltivazione di riso.
Pernottamento a Mai Chau: capanna Mai Chau Farmstay (414.000 dong = 16 euro)

Villaggio a Mai Chau

10° Giorno
Ci svegliamo sotto la pioggia e decidiamo di prendere subito la corriera diretta che ci porta ad Hanoi (circa 4 ore – 80.000 dong a persona= circa 3,20 euro). Non ne possiamo più di Hanoi – che è veramente troppo confusionaria e stressante per gli spostamenti – e decidiamo di alloggiare a Noi Bai (provincia di Hanoi) vicino all’aeroporto in modo da essere sul posto l’indomani per prendere l’aereo. Prendiamo un taxi dalla stazione di My Dinh verso l’albergo dell’aeroporto (30-40 minuti - 270.000 dong = 11 euro).
Pernottamento ad Noi Bai (zona aeroporto di Hanoi): Viet Village Family Hotel (400.000 dong = 16 euro)

11° Giorno
Ci svegliamo e l’albergo ci organizza gratuitamente il transfert per il vicinissimo aeroporto (circa 1,5 km) dove prendiamo il volo www.vietjet.com per l’isola di Phu Quoc (49 euro a persona). Anche all’aeroporto di Phu Quoc usufruiamo del transfert gratuito offerto dall’albergo prenotato la sera prima. Ci vengono a prendere e sbrigate le pratiche di check-in noleggiamo uno scooter per visitare l’isola.
Pernottamento a Phu Quoc: Praha Hotel (800.000 dong = 32 euro)

Sao Beach

12° Giorno
Giornata di visite a Phu Quoc le cui distanze non sono indifferenti. Facciamo un salto presso l’allevamento di perle (che poi non era altro che uno scintillante negozio di gioielli), porto a sud dell’isola, Prison Coconut (preparate i fazzoletti), spiaggia di Sao, cascate di Ham Ninh, “fabbrica” di pepe.
Pernottamento a Phu Quoc: Praha Hotel (800.000 dong = 32 euro)
Pepper Farm - Phu Quoc
Pearl Farm - Phu Quoc
13° Giorno
Abbiamo ancora il motorino e dunque visitiamo la parte Nord dell’Isola. Poi torniamo in albergo e ci spostiamo in un resort per 2 giorni di relax.
Pernottamento a Phu Quoc: Famiana Resort (2.483.000 dong = 102 euro)

14° Giorno
Vita da resort.
Pernottamento a Phu Quoc: Famiana Resort (2.483.000 dong = 102 euro)

I cani di Phu Quoc


15° Giorno
Dopo una mattinata di relax al resort ci trasferiamo di nuovo al Praha Hotel (praticamente di fronte al Famiana) dove noleggiamo di nuovo il motorino e torniamo a Sao Beach.
Pernottamento a Phu Quoc: Praha Hotel (800.000 dong = 32 euro)

16° Giorno
Di mattina presto il transfert dell’albergo ci accompagna gratuitamente all’aeroporto dove prendiamo un volo www.vietnam-airline.com per Can Tho (48 euro a persona). Arrivati a destinazione non abbiamo scelta e prendiamo un taxi per il centro città. Qui cerchiamo di capire se possiamo fare subito una gita sul fiume Mekong ma ci spiegano che è meglio farla di mattina presto quando il mercato galleggiante è più vivo. Scegliamo l’albergo per trascorrere la notte e anche in questo caso ci forniscono gratuitamente una bicicletta. Giro della città su due ruote e visita al museo militare.
Pernottamento a Can Tho: West Hotel  (800.000 dong = 32 euro)

17° Giorno
Di mattina presto andiamo sulla banchina e scegliamo la barca di legno a motore che più ci ispira per una gita sul Mekong che comprende il mercato galleggiante e la “fabbrica” di fogli di riso (4 ore – 350.000 dong = 15 euro). Il nostro accompagnatore conosce l’inglese e si chiama Tuyen (tel. 0938-690842).
Torniamo verso l’ora di pranzo e l’albergo gratuitamente ci accompagna con una navetta al stazione dei pullman Futa. Prendiamo uno sleeping bus per HCMC (3 ore – 110.000 dong a persona = 4,50 euro). Arriviamo alla stazione di Mien Thien e da lì stesso prendiamo un autobus urbano n. 102 che ci porta nel centro della città (quasi un’ora e mezzo – 6.000 dong a persona = 0,24 euro).
CONFESSIONE: mangiamo il primo panino targato McDonald.
Pernottamento a HCMC: Chrystal Saigon Hotel (585.000 dong = 23,80 euro)

Mercato galleggiante sul Mekong

18° Giorno
L’albergo non mi piace moltissimo e quindi spendendo una manciata di euro in più decidiamo di spostarci in un hotel più confortevole che farà da sfondo a questi due ultimi giorni di vacanza. Fatto lo spostamento, si inizia il tour a piedi consigliato dalla Lonely Planet che comprende la visita al Museo delle Belle Arti (mi è piaciuto moltissimo), mercato, hotel Majestic, Bitexo Financial Tower, parchi, statue (tra cui immancabili quella di zio HCM), cattedrale di Notre Dame, Posta Centrale e il Lago delle Tartarughe.
Pernottamento a HCMC: Gia Vien Hotel (690.000 dong = 28 euro)

19° Giorno
Oggi museo della Guerra (preparate un pacco di fazzoletti!!) e poi lunga passeggiata fino a Pho Binh, locale suggerito dalla Lonely Planet per una pausa pho bo con annessa visita alla stanza del piano superiore dove si riunivano i vietcong per pianificare l’attacco all’Ambasciata Americana nel 1968. Il tutto accompagnato dai racconti di un reduce di guerra che mantiene vivo il locale dopo la morte dello storico e rivoluzionario proprietario. Pagoda dell’Imperatore di Giada e shopping finale.
Pernottamento a HCMC: Gia Vien Hotel (690.000 dong = 28 euro)

Regola condominiale: nessuna regola - HCMC

20° Giorno

Giorno di partenza. Prima però visita al quartiere cinese Cholon dove si trova il mercato all’ingrosso Binh Tay (più di 600 bancherelle di tutto, da cotton fioc a valige, all’interno di un’enorme superficie coperta). Si torna in albergo per i bagagli e poi autobus urbano n. 152 per l’aeroporto di HCMC (40 minuti – 6.000 dong a persona = 0,25 euro).


Mercato all'ingrosso di Cholon - HCMC
Mascherine antismog