Le risaie, gli altopiani
verdi, i giri in bici tra i campi e il sorriso delle donne in abiti
tradizionali sono alcune delle immagini più ricorrenti sul Vietnam. Per
coglierne l'essenza si può andare nei villaggi di montagna abitati
dalle minoranze etniche e vivere qualche giorno con loro in una
casa-palafitta. La località più nota è Sapa, tribù montana
vicina al confine cinese e a quello con il Laos. La maggior parte
delle fotografie del Vietnam - volti di persone e terrazzamenti
verdissimi – è stata scattata qui. Per raggiungerla ci vogliono
più di nove ore di treno o pullman da Hanoi. Al momento della mia
partenza ero convinta che Sapa sarebbe stata una tappa
imperdibile del mio viaggio. Ma una notte in treno o pullman e il
cattivo tempo che avremmo trovato, mi hanno fatto cambiare idea.
Vivere questo luogo incantevole con pioggia battente e nebbia
costante non è certo l'ottimale. Non volendo perdere questo
tipo di esperienza, ho trovato una soluzione alternativa.
Mappa Mai Chau |
Ho quindi
deciso di andare nella vallata di Mai Chau, distante 135 chilometri
da Hanoi e raggiungibile con la corriera diretta o facendo cambio
nella stazione di Hoa Binh per un totale di circa 4-5 ore di viaggio.
Il pullman si ferma nell'unica strada che attraversa le montagne. Qui
ci sono delle abitazioni normali (per normali si intende con mattoni
e cemento). Proseguendo dritto verso la montagna, sulla destra si
trovano dei sentieri che portano ai villaggi Ban Lac 1 e Ban Lac 2, abitati
dalle minoranze etniche. Le case sono capanne o palafitte. Gli
abitanti ti vengono incontro offrendoti vitto e alloggio per una
notte. Si dorme per terra avvolti da grandi piumoni e nella
maggioranza dei casi il bagno è in comune con altri viaggiatori. Per
il mio soggiorno a Mai Chau ho scelto una soluzione più organizzata
trovata su Booking: un piccolo complesso di capanne con bagno privato
che si chiama “Mau Chau Farmstay” (414.000 dong = 16 euro, cena
compresa). L'esperienza in questa struttura di legno e bambù è
stata complessivamente positiva, però, con il senno di poi vi
consiglio di trovare un altro posto dove dormire.
Vi descrivo cosa ho
trovato: il “Mau Chau Farmstay” si trova un po' fuori il centro
abitato dei villaggi, alla fine di una strada che guarda verso la
montagna. Oltre al bagno privato, il vantaggio è il silenzio assoluto interrotto soltanto dai rumori della natura (pioggia, galli, anatre e
altri animali). Sembra infatti di dormire all'aperto. Le altre
capanne, invece, si trovano al centro del villaggio dove la sera c'è
un minimo di movimento: bancarelle che vendono oggetti artigianali,
bimbi che giocano, musica tradizionale o persone che fanno grigliate.
Insomma, la vera vita di un villaggio. Il “Mau Chau Farmstay”,
poi, appartiene alla stessa proprietà che possiede anche un albergo
(una sorta di resort ecologico) e per questa ragione è gestito in
maniera più imprenditoriale. Il ragazzo che ci ha accolto e che vive
lì con la famiglia è un dipendente e non è neanche originario del
posto. La cosa bella di stare a Mai Chau, invece, è proprio quella
di vivere a contattato con la minoranza etnica dei Muong (l'altra
etnica è quella dei Thai bianchi). Ed è soprattutto per questo
motivo che vi consiglio di dormire in una delle loro case. Tra le
altre cose positive, la farmstay mette a disposizione degli ospiti le
biciclette e, compreso nel prezzo, ti offrono un tour guidato su due
ruote in giro per la vallata. Purtroppo io non ho potuto usufruire di
questo servizio perché il ragazzo-gestore che ce lo aveva proposto
al momento della prenotazione, si è poi tirato indietro accampando
scuse (cosa, ovviamente, che mi ha indispettito parecchio).
La vita nel villaggio
scorre lentamente tra polli, galline e cagnolini. I bimbi giocano nei
campi. Il tempo viene scandito dai ritmi di lavoro. Fino al tramonto
si vedono donne che raccolgono e trasportano ceste piene di riso. Di
sera le ragazze continuano a lavorare il cotone nei telai producendo
meravigliosi tessuti per sciarpe, foulard, coperte o tovaglie. È
bellissimo vederle all'opera. Per non appesantire il mio zaino da 7
chili, ho comprato molto poco. Ma se potessi tornare indietro nel
tempo farei il pieno di queste stoffe artigianali uniche, senza
dubbio uno dei migliori acquisti da fare in Vietnam.
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